
COOPERATIVA AGRICOLA “NUOVO CILENTO”
LA COOPERATIVA AGRICOLA “NUOVO CILENTO”
La Cooperativa Agricola “Nuovo Cilento” nasce nel 1976 a San Mauro Cilento.
I suoi 360 soci coltivano 2500 ha di terra nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. La Cooperativa Agricola “Nuovo Cilento” partecipa ai progetti di Coop. Alleanza 3.0, ed è iscritta alla Legacoop Campania.
La Coltura degli ulivi
“Nuovo Cilento” tutela le piante di ulivo che da secoli caratterizzano un paesaggio agrario collinare e montano tanto intatto e suggestivo quanto difficile da coltivare. Salella, Rotondella, Oliva Bianca, Pisciottana, Frantoio si sono rivelate nella storia le più adatte all’ecosistema locale, nel processo di selezione naturale secolare. Esse presentano quattro caratteristiche vantaggiose:
– Una maggiore resistenza ai parassiti;
– Una maggiore resistenza alla siccità;
– Una più facile raccolta meccanizzata (soprattutto la Salella);
– Una maggiore presenza di antiossidanti sia nella pianta, che nei frutti e nell’olio: una preziosa, specifica risposta degli ulivi all’ambiente collinare e montano del Parco.
Per la biodiversità locale
La cooperativa NC occupa un posto di avanguardia in Italia nella tutela della biodiversità, nella certificazione biologica e nella denominazione di origine protetta (DOP Cilento). Infatti, ha ottenuto per prima in Campania le certificazioni BIO e DOP per l’olio di oliva e ha attivamente collaborato per l’ottenimento della DOP per il Fico Bianco del Cilento, per il presidio Slow Food dell’oliva “Salella Ammaccata”.
Inoltre, la cooperativa aiuta i singoli soci produttori della biodiversità locale, protetta dai presidi Slow Food e dalla DOP Cilento. Perciò, inserisce nella sua rete commerciale i fichi bianchi del Cilento, le olive “Salelle Ammaccate”, i fagioli di Controne, i ceci di Cicerale, le alici di “Menaica”, la soppressata di Gioi, vari tipi di miele, vini BIO e DOP Cilento, i grani antichi ( Carosella, Sen. Cappelli, Saravolla, Gentilrosso).
Il nostro impegno ci ha posto nella condizione di ristrutturare il nostro frantoio solo con le nostre forze, senza nessun aiuto statale o regionale, e di diventare il centro di trasformazione olivicolo più importante della Campania, sia per qualità (DOP, BIO), che per quantità.